La storia di Francesco, ex prete omosessuale
Oggi vi raccontiamo un’altra bella storia di un nostro fratello che si è innamorato, durante il suo sacerdozio, e ha deciso di lasciare il sacerdozio e diventare attivista della comunità LGBT. Stiamo parlando di Francesco Lepore.
In una intervista rilasciata a FanPage, Francesco racconta: “Quando sono entrato in seminario, a 14 anni, sapevo già di essere gay. Però lo vivevo come fosse uno sbaglio della natura, qualcosa di peccaminoso. Così, vedevo il sacerdozio come unico cammino di riparazione. Era una sorta di punizione e i miei padri spirituali mi imponevano l’uso della penitenza corporale, come il cilicio”.
Eppure, Francesco si è subito accorto che qualcosa non andava. “A Santa Marta i sacerdoti si comportavano in modo strano. Si rideva del fatto che molti fossero gay e c’erano dei monsignori che si portavano in camera l’amante o il compagno in camera, presentandoli come nipoti o cugini. Sono stato innamorato di un sacerdote, ma è finita perché aveva una vita particolarmente libera, diciamo così. Capisco i preti gay, capisco la voglia di momenti di affetto, ma un sacerdote che ha questo atteggiamento permanente eve farsi delle domande”.
Così, Francesco decide di lasciare il sacerdozio: “Non è stato facile, perché si rinuncia a un reddito sicuro e a dei privilegi e proprio per questo in pochi lo fanno. Una volta lasciato il sacerdozio ho scritto a Papa Francesco e il giorno dopo mi ha chiamato, ringraziandomi per la coerenza e mi ha benedetto”.